lunedì 8 ottobre 2012

Pralboino in festa per don Della Torre

Don Francesco B. Della Torre con i ragazzi del Centro salesiano di Arese
Don F.B. Della Torre con i ragazzi del Centro salesiano di Arese.
Nelle giornate di sabato 6 e domenica 7 ottobre u.s., la comunità pralboinese ha commemorato il centenario della nascita del concittadino don Beniamino Della Torre (Pralboino 22 giugno 1912 - Milano 24 gennaio 1969) con alcune celebrazioni liturgiche e un'apprezzata serata incentrata sulla musica sacra e il bel canto corale.
Per l'occasione è stata invitata l'Associazione Musicale "Brixia Camera Chorus", diretta dal maestro Francesco Andreoli. Nutrito ed alto il programma proposto: brani di A. Vivaldi, J.S. Bach, di G.F. Handel e W.A. Mozart per coro orchestra e solisti.
La serata è stata introdotta da una mia breve scheda sul sacerdote salesiano:

Io non credo sia agevole per nessuno e tanto meno per me trovare questa sera e in questo breve spazio di tempo parole nuove e ancor più convincenti per proporre il ricordo di don Francesco Beniamino Della Torre a tutti coloro che hanno letto le pagine centrali del Bollettino parrocchiale distribuito alle famiglie nei giorni scorsi o hanno ascoltato le  commosse parole di don Ravarini durante la celebrazione eucaristica vespertina.
Tuttavia vorrei richiamare e soffermare la mia e la vostra riflessione su due aspetti assai significativi della vita sacerdotale e sociale di questo straordinario salesiano di origine pralboinese.
-         Don Della, come comunemente veniva appellato dai suoi collaboratori ed amici, indiscutibilmente fu una figura eminente ed esemplare di sacerdote. Pur impegnato tra tante attività ed occupazioni, egli trovò sempre il tempo per pregare, per pregare a lungo e con edificante contegno. La sua fu una testimonianza di fede non remissiva e rassegnata, ma di fede attiva e impregnata di fiducioso abbandono alla volontà di Dio, nella certezza che Egli non lo avrebbe lasciato solo anche nelle decisioni e nelle iniziative socialmente più ardue.
Una sua frase riassume meravigliosamente il modo di essere sacerdote di don Francesco Beniamino Della Torre:
”I voti non sono dei fiori finti offerti una volta per sempre sull’altare di Dio, ma sono fiori freschi ai quali occorre cambiar l’acqua ogni giorno”. Ecco, direi, per ciascuno di noi un esempio di fede integralmente vissuta e quotidianamente riconfermata al servizio di Dio e del prossimo.
-         Il secondo aspetto, e non potrebbe essere diversamente, essendo stato io stesso un insegnante, è quello della figura carismatica di educatore.
Don Della Torre ebbe a prendersi cura di ragazzi dell’hinterland milanese già provati in tenera età dalla sofferenza e dal dolore: ragazzi orfani dell’amore di uno o di entrambi i genitori, ragazzi con l’animo rancoroso e pieno di risentimenti, di invidia e di odio, di esasperazione e di disperazione.
Eppure egli sapeva entrare in contatto con ciascuno di loro, ne ricercava la loro amicizia senza trascurare di correggere i loro difetti, li guidava nella scoperta e nella realizzazione di un progetto di vita personale, specifico per ciascuno. Un progetto individualizzato, si direbbe oggi con linguaggio pedagogico.
Ed era così che i ragazzi, anche i più difficili e restii, finivano per lasciarsi coinvolgere e volergli bene, perché capivano che ogni sua parola, ogni sua iniziativa, ogni suo atteggiamento, anche burbero, deciso ed energico, erano coerentemente ispirati all’evangelico chicco di grano che muore, per fruttificare, per dare la vita.
Ecco il segreto, il messaggio che don Francesco consegna a noi tutti e in particolare agli educatori e ai genitori di oggi impegnati nel delicato compito di crescere e di educare la mente e il cuore dei giovani: vale la pena “pagare di persona” se vogliamo veramente che la nostra azione educativa sia feconda ed efficace.

Un momento del concerto
Un momento del concerto


sabato 29 settembre 2012

Non ho parole

Immagine da Facebook
E' un'immagine che ho preso direttamente in Facebook. Quando l'ho vista sono rimasto senza parole. Poi ho cercato di trovare una motivazione o almeno una spiegazione a tanta e tale superficialità, ma senza molto esito. Possibile che molti giovani con serie difficoltà occupazionali trovino solo nel possesso di un Iphone5 una risposta alle loro problematiche, alle loro ansie per un futuro quanto mai incerto? 
Possibile che tutte le aspettative e i sogni dei giovani possano trovare risposta in un oggetto tecnologicamente pur apprezzabile ma assolutamente non indispensabile per una qualità migliore di vita?
Possibile che ci siano persone che debbano lottare letteralmente "con i denti" per difendere il proprio posto di lavoro ed altre che, dopo due giorni di attesa in fila, gioiscano ed esultino davanti alle telecamere per aver speso 600/700 €  per un oggetto che non dà certamente più "sapore" alla vita?
Può essere che il fissare lo schermo dell'Iphone5 eviti alle persone di guardare "dentro di sè" e di pensare ad un avvenire che si profila denso di nubi all'orizzonte? 


"O tempora, o mores" dicevano le persone sagge del passato nel tentativo di contrastare la pochezza e la vacuità dei loro tempi (Cicerone, Catilinaria I)!

venerdì 28 settembre 2012

Bollettino parrocchiale ottobre 2012

Nelle prime due settimane del prossimo mese di ottobre la comunità pralboinese vivrà momenti di grande emozione:
- sabato 6 e domenica 7 ricorderà il centenario della nascita del padre salesiano don Francesco Beniamino Della Torre
-domenica 14 ottobre festeggerà il patrono San Flaviano.

Entrambi gli avvenimenti vengono trattati con numerosi articoli nel Bollettino Parrocchiale dell'ottobre 2012 .
Il Bollettino è visibile  sul sitoweb della parrocchia 

lunedì 13 agosto 2012

Il mio iPad

Eh sì, in questa focosa estate, non ho trovato di meglio, fino ad ora, che spezzare la noia delle giornate in tre modi:
- sport: camminate, uscite in bicicletta;
- studio della lingua inglese chiacchierando su Skype con alcuni native speakers inglesi e australiani;
- acquisto di un iPad di terza generazione a prezzo interessante.

Insomma, anch'io non ho resistito alle lusinghe informatiche. E' bastata la proposta di un amico e ben presto mi sono detto: "Perché non provare a stare al passo con la tecnologia e, al tempo stesso, tenere sveglie la mente e l'attenzione?".
Tra ieri ed oggi, lasciandomi aiutare, l'ho messo in funzione ed ho dato avvio all'avventura. E' uno strumento davvero versatile e accattivante sia per riprodurre contenuti multimediali sia per navigare velocemente in internet.
Ora tocca a me esplorarne tutte le potenzialità in sintonia con le mie esigenze di piccolo, inesperto internauta.

venerdì 6 luglio 2012

Estate: tempo di vacanza e occasione di incontri

La stagione estiva, tradizionalmente, ci porta a parlare di vacanze, di riposo meritato e necessario per ricaricare le pile del nostro fisico e della nostra mente, dopo lunghi e faticosi mesi di lavoro o di studio.
Un atteggiamento giusto e sacrosanto, se consideriamo che anche Dio, come ci  racconta la Genesi biblica con il suo linguaggio immaginifico, avvertì il bisogno di  riposarsi, dopo aver progettato e creato l'universo, dopo averlo popolato con la fauna e la flora di ogni specie, dopo aver alitato il proprio Spirito sul fantoccio inanimato di Adamo.
Ben vengano quindi le occasioni di svago sano e di  intelligente divertimento al mare, ai monti, ai laghi ecc.
Le vacanze di TopolinoMa il vocabolo "vacanza" ( dal latino "vacare" ossia "essere libero da" ) contiene in sé anche un altro aspetto, spesso trascurato da chi ama le vacanze spensierate: "vacanza" è anche "avere tempo per" nuovi incontri, è anche "tempo da riempire" con nuove esperienze di vita.
Personalmente mi riprometto di vivere l'estate di quest'anno, curando in particolare tre aspetti:
- incontro con me stesso, riflettendo sul mio vissuto e cercando di capire  che cosa bolle nel pentolone della mia vita interiore, piena di cose positive ma anche di numerosi sbagli e contraddizioni;
- incontro con la natura, ossia riscoperta della bellezza e dell'armonia del creato e di Colui che ne è l'autore, vivendo o rivivendo intensamente l'emozione di un'aurora o di un tramonto, l'emozione di caldi raggi in un pomeriggio assolato o i lampi di un temporale improvviso, l'emozione del mormorio di un torrente o dello sciabordio dell'onda marina o lacustre, l'emozione del chiarore lunare o dei fuochi d'artificio in aperta campagna, l'emozione del volo di un insetto o del profumo di un fiore;
- incontro con gli altri, per allargare gli orizzonti della mia vita e sperimentare momenti di una più ampia fraternità, amicizia e solidarietà.

Buona vacanza a me e a tutti voi!

giovedì 7 giugno 2012

Il pianeta Venere e il Sole

Mercoledì 6 giugno di buon mattino, nei cieli italiani, pochi hanno ammirato  le ultime battute di un fenomeno astrale eccezionale: il transito del pianeta Venere davanti al Sole. L'evento si ripeterà solo nel 2117.
Nella notte tra martedì e mercoledì il transito è stato osservato anche dallo spazio sia con i potenti occhi del Solar Dynamics Observatory della Nasa sia con il telescopio spaziale Hubble puntato verso la Luna che ha fatto da specchio.
Qui pubblico un'immagine scattata dall'osservatorio della Nasa: il pallino nero è Venere, ben visibile sul disco del Sole.


Il pallino nero è Venere


E' possibile ammirare il fenomeno così come ripreso in varie città del mondo.

martedì 20 marzo 2012

A teatro con Carlo Goldoni

IL BUGIARDO
Questa e’ la storia di Lelio De Bisognosi, un avventuriero, figlio di mercanti, che si improvvisa poeta per conquistare le fanciulle che incontra.
Tornato a Venezia dopo anni trascorsi a Napoli, il giovane si fa passare per marchese e tra una bugia che si intreccia ad un’altra, lega e ingarbuglia sempre più la sua storia con quelle di molti altri personaggi:
- Pantalone, suo padre ed amico del Dottor Ballanzone, il severo e possessivo genitore di Rosaura e Beatrice, due ragazze in età da marito;
- Arlecchino, simpatico servo dello stesso Lelio il quale, sull’onda degli insegnamenti del padrone, cerca in tutti i modi di conquistare una Colombina più maliziosa che mai;
- Florindo ed Ottavio, due pretendenti alle grazie delle scatenate fanciulle; uno uno po’ troppo timido, l’altro un po’ troppo irruente.
Ed è così che il simpatico protagonista, mascherato da Pulcinella, cerca, con non poche emozioni e colpi di scena, di districarsi nella fitta rete delle sue assurde bugie.

Una domenica pomeriggio ben impiegata quella del 18 marzo scorso: la rappresentazione teatrale è risultata piacevole, divertente e significativa.
Meditare ogni tanto sull'utilità o meno del dire bugie in continuazione non guasta affatto. La menzogna, usata sempre e comunque come strumento per destreggiarsi nella vita quotidiana al fine di ottenere i propri insignificanti obiettivi, non può avere l'approvazione da parte di chi onestamente agisce e si impegna. Anche lo scrittore non crede che si possa 'guarire' di certi vizi e ce lo lascia intendere attraverso un velo di bonario ottimismo.  

domenica 11 marzo 2012

A teatro con Moliere

Un momento della commedia di Molière
Sabato 10 marzo 2012: serata dedicata a "Il malato immaginario", una commedia di Molière, con  Paolo Bonacelli e Patrizia Milani presso il Teatro Sociale di Brescia.
Il malato immaginario è l'ultimo grande capolavoro comico di Molière. Una farsa all'antica, colma di eccellenti spunti comici, in cui alcuni strani elementi di verosimiglianza permettono di ipotizzare una certa visione del mondo: Argante, uomo afflitto da numerose malattie, spesso immaginarie, è colui che ha perso la fiducia in sé stesso e nei propri simili, non ha più voglia di vivere in preda alle sue illusioni.
Forte è pure il tono satirico di Molière nei confronti del sapere scientifico e della cultura medica dei suoi tempi (seconda metà del XVII secolo).
La storia vive attorno a tre filoni reggenti: 1) Argante è fisicamente sano, ma è ossessionato mentalmente dalla convinzione di essere ammalato e di dover fare i conti con medici e farmacisti avidi di denaro; 2) egli deve gestire un rapporto affettivo con la giovane moglie interessata solo ad ereditare i suoi soldi; 3) il protagonista, ormai interiormente svuotato da tutte le sue illusioni, è stanco di vivere e ha perso fiducia in sé stesso e negli altri.
Due ore abbondanti di spettacolo davvero coinvolgenti. Ne esci soddisfatto sia per i sorrisi strappati da Argante, che sa abilmente alternare momenti di bambino capriccioso ad altri di vecchio egoista, sia con la consapevolezza che spesso anche noi ci lasciamo trascinare e condizionare dai nostri quotidiani "malesseri immaginari"

sabato 3 marzo 2012

Addio a Lucio Dalla

La notizia dell'improvvisa scomparsa di Lucio Dalla ha colto di sorpresa gli appassionati di musica ma anche tutti gli Italiani. A me piace ricordarlo con le sue stesse parole tratte dal libro di Patrizia Ruscio "Quella volta un angelo - Incontri che cambiano la vita".

Mi piace l’idea di pensare a me stesso come una foglia, un uomo in mezzo a tanti, identico agli altri e senza particolari privilegi.
Siamo tutti membri della grande famiglia umana, un legame che va al di là delle leggi della genetica. Un grande serbatoio di energia, perché siamo tutti collegati con altre anime dalla forza dell’amore che lui nelle sue mani forgia.
Noi siamo in lui e lui è in noi.
Siamo in una continuità di dialogo anche se non ce ne accorgiamo, presi come siamo dalla nostra quotidianità. Gli incontri, anche quelli più casuali, contengono in sé questa scintilla divina.
Persone incontrate casualmente possono aprirci delle finestre incredibili sulla vita, se solo ci fermiamo e impariamo ad ascoltare quello che hanno da dirci.
Una persona incontrata a un certo punto della vita è un segnale che la vita ti dà, qualcosa che va oltre la caducità del momento.
Questo è un aspetto spirituale molto importante e oggi si fatica a dare importanza alla spiritualità.

Un incontro fondamentale per me è stato quello con Roberto Roversi, uno dei più grandi poeti del Novecento.
Incontrarlo mi ha cambiato la vita.
Aveva una libreria frequentata dai più grandi intellettuali italiani. Io andavo lì e incontravo i grandi nomi della letteratura. Non facevo niente, semplicemente guardavo e cercavo di imitare la loro serietà e la loro scrupolosità.
Ho iniziato a collaborare con lui musicando alcuni suoi testi che poi sono diventati tre album.
È stato lui a insegnarmi l’importanza dell’equilibrio e della dignità nella vita e nel lavoro.
È grazie ai suoi insegnamenti se oggi non mi pongo mai nella condizione di scrivere qualcosa in cui non credo, perché il pubblico, inevitabilmente, se ne accorgerebbe.
La dignità in ciò che si fa è fondamentale, perché il lavoro è un modo fantastico per essere un tramite, per entrare in contatto con il proprio mondo interiore e diventare coscienza collettiva.
Lavorare è come pregare.
Attraverso il nostro lavoro realizziamo ciò che Dio ci chiede di essere.

Penso sempre che le mie intuizioni provengano da Lui e mi sento un privilegiato per il fatto che pensare frasi da mettere in musica è una cosa che mi viene naturale e semplice.
Sono gli aspetti più umani quelli di cui amo parlare nelle mie canzoni e, quindi, più legati a Dio. Le mie fonti di ispirazione sono le cose che accadono intorno a me, i rumori della vita.

La musica è una propaggine della divinità che travalica ogni limite. È l’evanescenza che diventa materia e l’artista è come uno sciamano della società, che cura i dolori quando ce n’è bisogno, che allerta quando occorre farlo, che scuote gli animi quando sente che qualcosa si sta assopendo.
Ma tengo ben presente che sono un ingranaggio e non un motore.

Amo la vita e sono convinto che alla fine di questo primo tempo ci aspetta qualcos’altro, un’esistenza più semplice, dove magari possiamo essere contemporaneamente in due posti diversi, dove il nostro spirito sarà elevato e libero dalla materialità e quindi potremo essere molto più noi stessi, spirito e anima proprio come eravamo prima di nascere.
E saremo felici.

Certo, la felicità è un valore aspirabile e raggiungibile anche in terra.
Quando penso alla felicità, mi viene in mente un aereo che passa di notte. Io lo guardo e immagino di stare lì, insieme alla gente, su quel grande giocattolo illuminato da luci artificiali. Anche un treno nella notte mi evoca la stessa sensazione.

La felicità è il pregustare qualcosa che avverrà, una cosa piccola che diventa grande, l’intravederla e non averla ancora e per questo farla diventare grande fonte di gioia nella propria immaginazione.

Da Patrizia Ruscio, Quella volta un angelo. Incontri che cambiano la vita, Paoline 2011.

sabato 25 febbraio 2012

Ciao Gianni


Ieri mi è arrivata la ferale, inaspettata notizia che un mio amico, Gianni Brillantino di Cremona, ci ha lasciati. Il nostro ultimo incontro risale a venerdì sera della settimana scorsa. Era in attesa di un intervento chirurgico ad un occhio ed era fiducioso di recuperare, almeno in parte, la vista.
Credo sia giusto salutarlo e ricordarlo così:
"Le persone che si conoscono da lungo tempo e reciprocamente si stimano non hanno bisogno di molte parole per scambiarsi un ultimo saluto e darsi l'arrivederci.
Ciao Gianni, prode e coraggioso paladino sempre pronto a scendere in prima linea in difesa dei diritti della propria e dell'altrui disabilità. Tante persone ti sono riconoscenti e ti ringraziano per aver trasmesso loro, con il tuo sorriso e
il tuo coraggio di lottare, la voglia di vivere, nonostante le gravi difficoltà.
Un forte abbraccio ad Andreina, che ti è sempre stata accanto e ha sempre condiviso con pazienza e con amore i momenti di gioia e di sconforto del tuo cammino terreno, ai tuoi tre figli con le rispettive famiglie.
Riposa in pace e grazie per la tua amicizia".
DomeF

I miracoli della natura

Si chiama "luna a barchetta" o luna rovesciata ed è un particolare spettacolo che si può ammirare di rado nei nostri cieli. La luna, che solitamente ci appare in posizione verticale, è in questo caso come sdraiata, quasi a sorridere a chi la guarda dalla Terra.
Provo un po' di invidia per tutti coloro che, con il naso all'insù, hanno seguito in diretta lo spettacolo ieri sera verso le ore 19.30! Io non ne ero a conoscenza e così ora cerco di consolarmi, guardando e rimirando la fotografia del singolare fenomeno scattata da Franco Aresi.

lunedì 20 febbraio 2012

E' il mio compleanno

Eh sì, oggi festeggio la tappa del 62esimo anno della mia vita.
Ciò che rende buffa la situazione è che io non mi sento affatto gravare sulle spalle il pesante fardello degli anni! Quando ero giovane guardavo ai sessantenni come a persone ormai avviate sul viale del definitivo tramonto. Oggi non la penso più così, perché dentro di me avverto ancora tanta voglia di fare, di sapere, di vedere e di conoscere, ma anche di aiutare coloro che sono in difficoltà e non hanno la fortuna di essere in buona salute come me.
L'immagine che ho scelto per ricordare questa giornata tranquilla e serena è una candela accesa, che è simbolo di speranza perché la fiamma riscalda il cuore e lo riempie di amore per "chi mi è prossimo".

giovedì 16 febbraio 2012

M'illumino di meno

Venerdì 17 febbraio 2012 è la giornata del risparmio energetico promossa dalla trasmissione "Caterpillar" di Radio Due.  E' un invito ad attuare tutte le buone pratiche necessarie per razionalizzare i consumi: una giornata intera in cui concentrare comportamenti virtuosi e dimostrare che la qualità della vita e il proprio benessere non ne vengono danneggiati, anzi!
Aderisco con entusiasmo all'iniziativa e mi impegno, da subito e in modo continuativo, ad adottare e rispettare il decalogo di " M'illumino di meno ".
Ecco le buone abitudini per imparare il risparmio energetico:
  1. Spegnere le luci quando non servono
  2. Spegnere e non lasciare in stand-by gli apparecchi elettronici
  3. Sbrinare frequentemente il frigorifero; tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in modo che possa circolare l'aria
  4. Mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l'acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola
  5. Se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre
  6. Ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria
  7. Utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne
  8. Non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni
  9. Inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni
  10. Utilizzare l'automobile il meno possibile e, se necessario, condividerla con chi fa lo stesso tragitto

venerdì 10 febbraio 2012

Amare...volezza!

Amarevolezza
Pensavo fosse un rifiuto momentaneo dopo la disavventura con Splinder. Con il passare dei giorni, invece, aumentano in contemporanea sia il fastidio per aver smarrito le riflessioni e le attività di diversi anni sia la non voglia di riaffidare i miei pochi interessanti pensieri ad un blog. Sarà una situazione solo momentanea di amarezza e di sconforto? Lo spero!

domenica 29 gennaio 2012

Benvenuti... Welcome!

Salve a tutti e benvenuti su questo nuovo blog da me creato oggi, domenica 29 gennaio 2012.
Il precedente blog era ospitato sulla piattaforma Splinder, che cesserà di fornire servizi ai propri iscritti alla fine di gennaio.
Ho cercato di salvare il più possibile dei contenuti di quel blog, creando successivamente un redirect al precedente indirizzo web di Splinder  su questo nuovo blog. L'operazione di salvataggio non ha avuto una conclusione felice e tutto il contenuto è andato perduto. Pazienza!