venerdì 19 aprile 2013

Elezione del nuovo Presidente della Repubblica

In questi giorni ogni italiano sta assistendo, sugli schermi tv, con grande sconforto alla poco edificante "messa in scena" dell'elezione del successore di Giorgio Napolitano nell'aula di Montecitorio.
La candidatura di Franco Marini non accendeva neppure in me grande entusiasmo, ma sembrava essere la soluzione per una uscita dignitosa dalla stagnante palude del degrado in cui annaspavano e tutt'ora annaspano i "politici" italiani.
Oggi è balzata in primo piano la proposta del PD di candidare il signor Romano Prodi, che in due precedenti legislature ha già dato chiara prova di essere tutt'altro che un "prode" nella guida del governo italiano.
Eh no, cari politici del PD: Prodi non è assolutamente un volto nuovo e credibile per il popolo italiano, tanto meno per me. E', bensì, l'ennesimo simbolo di un'Italia politica che non vuol cambiare, un'Italia politica da rottamare il più presto possibile e con buona pace di quel rottamatore ed inglorioso sindaco della splendida città di Dante Alighieri.

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